Ripetute vs Variazioni

Nel mondo del running, sia le ripetute che le variazioni sono due tecniche di allenamento molto comuni e utilizzate per migliorare la performance e la resistenza del corridore. Tuttavia, esistono alcune differenze fondamentali tra queste due tecniche.
Le ripetute sono un tipo di allenamento che prevede di correre per un certo periodo di tempo o per una certa distanza, interrotto da brevi pause di recupero attivo. Ad esempio, una ripetuta potrebbe essere di 400 metri, correndo alla massima intensità possibile, seguita da una pausa di recupero di 1-2 minuti di camminata o jogging leggero. Questo ciclo viene ripetuto per un certo numero di volte (solitamente da 3 a 10 ripetute) con l’obiettivo di migliorare la resistenza, la velocità e l’efficienza del corridore.
Le variazioni, d’altra parte, sono un tipo di allenamento che prevede di variare la velocità e l’intensità durante la corsa, senza pause di recupero. Ad esempio, una variazione potrebbe essere di correre per 20-30 minuti, alternando velocità diverse: ad esempio, 2 minuti di corsa veloce, seguiti da 1 minuto di corsa lenta, e poi 2 minuti di corsa veloce di nuovo. Questo ciclo viene ripetuto per l’intera durata dell’allenamento, con l’obiettivo di migliorare la resistenza, l’agilità e la capacità di mantenere un ritmo costante.
In sintesi, la principale differenza tra le ripetute e le variazioni sta nella presenza o meno di pause di recupero tra gli sforzi. Le ripetute sono caratterizzate da brevi pause di recupero, mentre le variazioni prevedono una variazione costante dell’intensità senza pause di recupero. Entrambe le tecniche possono essere utilizzate in modo efficace per migliorare la performance del corridore, ma è importante scegliere quella più adatta alle proprie esigenze e obiettivi di allenamento.
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